In tandem per diffondere un nuovo format riabilitativo che mette assieme lo sport, le terre della legalità e un percorso di inserimento e terapia per persone con disabilità o dipendenze. Ieri 30 marzo, da Trapani sono partiti 8 team di ciclisti che in 33 giorni attraverseranno l’Italia in tandem (2300 km), con il progetto Pedala e Vai, format riabilitativo che si basa sulla terapia effettuata attraverso una attività psicomotoria, creato dall’Associazione ciclistica dilettantistica Cycling Pangea di Mirano, con il supporto di Coop, Libera, dell’Azienda Sanitaria Beccaria di Vicenza e della Società Italiana di Montagna Terapia. Una pedalata per sfatare dei tabù sulla disabilità. Si parte infatti, dall’idea innovativa di portare la terapia riabilitativa al di fuori del contesto sanitario abituale e di inserirla direttamente nella società. A questo si somma la dinamica della pedalata in tandem, che impone al team una perfetta sintonia e quindi la necessità di adattamento all’altro a prescindere dalle differenti abilità o difficoltà. E in fine si aggiunge un percorso lungo tutto lo stivale italiano che dà spazio e visibilità ad altre realtà impegnate nel recupero, nella riabilitazione e nella messa a disposizione della collettività non solo di beni, ma anche di persone.
Ecco il progetto 2023 di Pedala e Vai, il quinto step per l’Associazione Cycling Pangea che dal 2017 si impegna nella diffusione di questo nuovo format riabilitativo. Idea nata dall’esperienza del presidente e fondatore dell’Associazione no profit Alessandro Da Lio, che assieme a suo cognato Lucio (che ha sfidato le sue disabilità), nel 2018, ha percorso in tandem 20 mila chilometri, dall’Alaska alla Terra del Fuoco, estrema punta meridionale del continente americano. 8 sono i tandem che ieri 30 marzo, sono partiti da Erice nel trapanese, alla volta della Piazza Unità d’Italia di Trieste. Una pedalata lunga 33 giorni per 32 tappe, 2300 chilometri, in cui i componenti dei vari team si alterneranno in modo da dare la possibilità ad ognuno di avere un obiettivo sfidante ma comunque alla propria portata. Partner del progetto, Libera, che accoglierà i ciclisti in alcune delle sue Cooperative e Associazioni che si occupano del recupero dei beni confiscati alla criminalità. In questa 1° tappa i “tandemoni” hanno incontrato la Cooperativa Rita Atria di cui siamo soci sovventori ed il suo giovane Presidente Vito Mazzara.
Oggi sono 6 le nostre cooperative impegnate a sostenere questo viaggio – Coop Alleanza 3.0, noi Coop Reno, Unicoop Tirreno, Coop Unione Amiatina, Coop Centro Italia e Unicoop Firenze -, perché è questa la forza di Coop, la capillarità e la vicinanza al tessuto sociale a cui prestiamo un servizio e che allo stesso tempo ci dà la possibilità di affiancare sperimentazioni, innovazioni ed esperienze che possono migliorare il contesto in cui tutti viviamo.
